Io ho un grosso problema, che finisce per sfiorare il buon Pharao.
Il mio problema si chiama Orfeo.
Non che sia nemmeno colpa sua, povera creatura, per quanto insopp-
vabbè, qui bisognerebbe aprire un topic su Orfeo. Chi si vuole guadagnare qualche punto agli occhi di Byaku? XD
Il punto è che non riesco a stabilire bene i dati salienti dell'avventura di Orfeo
(è l'Orefo mitologico? E allora perchè suona davanti ai Gold di quest'epoca? O è solo che al Kuru gli tirava di disegnare quelli antichi? E se invece è un'altro, quanto tempo è che scassa le palle a quella poveretta tramutata in pietra con la sua lira? E quanti fessi ci sono che ci cascano due volte nel tranello? Insomma, se mi propongono di andare a riprendere il mio moroso su dagli inferi, memore del mito, io non mi giro a guardarlo. La conosco io, la storia, non ci credo che non la conosca un Silver Saint! *C*)
Non riuscendo a stabilire questo, rimane un po' sospeso anche Pharao.
Un'invidia che dura da millenni è diversa da un'invidia di anni.
Una rivalità interna ai campi degli asfodeli, arpa contro arpa, manderebbe nei matti la povera Euridice dopo due ore, figurarsi dopo ere.
Comunque, ci si può passare sopra, almeno momentaneamente.
Il Pharao che viene delineato dal rapporto con Orfeo (qualunque Orfeo sia) è interessante perchè mette in luce i suoi difetti. E' vero che è orgoglioso, superbo e invidioso.
Al tempo stesso, però, si dimostra superiore al tutto.
Come già diceva Hadessama, laddove Rune mostra il peccato, Pharao interviene materialmente facendolo espiare sul luogo. Uno sconto della pena a fast food.
Ma molto incisivo.
Chiunque ricopra un ruolo simile, non deve avere una superiorità morale ed etica (come invece, probabilmente, sono più portata a pensarla per Rune, ad esempio), perchè non è importante. Ecco che Pharao può prendersi le sue (adorabili, tra l'altro) meschinerie.
Quello che viene richiesto ad uno specter come Pharao è la capacità decisionale immediata, l'azione diretta. Anche l'invidia, anche la rabbia, come motori emotivi bassi, viscerali, sono buoni per un personaggio come lui.
E' la forza del castigo.
Insomma, è tutto così ben calibrato in Pharao, che fa di lui un personaggio che apprezzo molto.
L'appartenenza alla mitologia egizia, all'inizio, mi aveva lasciata un po' così: c'è già tanto sincretismo, in quell'Ade, c'era bisogno di tirare dentro anche la mitologia del Nilo, così ampia e opulenta?
(E' vero che la sfinge di Pharao è quella greca, ma dietro c'è Abu Simbel, miseria).
In effetti sì, perchè è difficile prescindere dal mondo dei morti senza andare a toccare gli antichi egizi.
E il Meikai è così completo perchè riesce a portare in una dimensione così semplice, bidimensionale (siamo in un manga, buon dio) tante filosofie diverse che culminano in un unico punto.
Tutto questo casino per dire che basta questo ragazzino egiziano a guardia di una Seconda Prigione che sembra tanto il Tempio di Abu Simbel per dare un'idea ampia e tremenda.
Per trama abbiamo visto Cerbero, abbiamo visto Pharao picchiare e farsi picchiare da Orfeo.
E solo marginalmente abbiamo visto l'Abu Simbel infera.
E' terrificante chiedersi che cosa c'è dentro quella prigione.
Che mondo estraneo e tremendo si possa aprire, là dentro, rispetto al monotono cielo viola del maikai.
La mitologia egizia sui motrti è tremenda.
E nell'Hades di Kurumada c'è una porta aperta proprio su quella fetta di mito.
Che brividi.
Se dovessi scegliere un luogotenente per Lord Aiacos, anch'io punterei su di lui. XD