Diavolo in me., [ Contest Cinque Stagioni - Tema Estivo ]

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view post Posted on 18/7/2010, 23:13
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Titolo: Diavolo in me.
Autore: zoisite.
Premessa: Questa (brevissima) storia non ha alcun senso, alcuna utilità, niente.
Avrei voluto applicarmi, davvero, ma non sono stata in grado. Il volume della tv dei vicini mi urta il sistema nervoso èOé
Abbiate pietà di me.
Personaggi/Pairing: Saga/Kuro-Saga. Kanon.
Genere: Drammatico, introspettivo. Oneshot.
Rating: PG-13.
Note: Ho scelto Diavolo in me per ovvii motivi, ma temo che sarei andata a cadere su questi personaggi anche con qualsiasi altra traccia. *è malata*
La citazione è di Robert Louis Stevenson (ma guarda un pò XD).


I learned to recognise the thorough
and primitive duality of man...
If I could rightly be said to be either,
it was only because
I was radically both.


I've got the Devil in me

Il corpo sudato si muove sul fianco, la notte è cupa e vischiosa, una delle sue notti abituali.

Ruotando sulla schiena, sui capelli indistricabili, Saga apre gli occhi. Sono blu ed iniettati di sangue, cerchiati da un alone di bistro sulla pelle mortalmente bianca.
La sua vita consiste di concubine, assenzio, crudeltà, iniquità, potere smisurato e quant'altro desideri. Salvo che non è ciò che desidera realmente ed infatti è profondo il disgusto, il risentimento che prova.
Quello che vuole davvero è: uno, la testa di Atena. Due, qualcosa che non può confessare, un nome che non può pronunciare e che infesta ognuna di quelle notti.

Nel sogno è ancora un bambino e sta dormendo.
L'altro improvvisamente irrompe nella stanza, lo sveglia e lo sbatte al muro. Ma che...?
"Non posso far visita al mio fratellino? Alzati e vestiti, andiamo in un posto".
Inutile opporsi. Saga afferra una tunica e una cintura di pelle.
L'altro, impaziente, è il primo a lasciare il tempio.

In quest'epoca non sono telepatici, non sono nemmeno in grado d'indovinare i sentimenti reciproci.
Ma addestrarsi per l'altro è "una perdita di tempo", quindi il motivo di questa emergenza improvvisa dev'essere qualcosa di differente.
I due attraversano il Santuario deserto e l'altro infine si ferma davanti all'entrata dello Star Hill.
"Non vorrai..." obietta un preoccupato Saga.
"Muoviti" è la risposta.

Girano l'angolo dell'imponente construzione e c'è qualcuno al di là.
Un ragazzo con i capelli neri è disteso a terra. Ha un aspetto spaventosamente familiare. Ha il viso coperto dagli avambracci, e sta apparentemente dormendo.
Nell'oscurità rischiarata soltanto da una luna del tutto indifferente, Saga studia la forma dello sconosciuto. Gli manca il respiro quando si accorge che sembra... Lui.
Sembra uno di loro due.
L'altro rimarca, provocatoriamente: "Saga. Cosa c'è, nii-san?"
Lo ricambia con uno sguardo gelido e si allontana tremando.
Il gemello tuttavia corre a fermarlo.
"Uuh. Che cosa ti succede? Tutto questo è troppo per il dio-bambino?".
Saga chiede, quasi urlando: "Che cosa diavolo sta succedendo? Chi...?".
"L'hai riconosciuto, no?" continua a provocarlo Kanon. "Sei tu".
"Impossibile. Impossibile! Che cosa mi succede?".

"Che cosa mi succede?".
"Che cosa c'è, Saga? Non puoi più gestirmi, vecchio mio?" chiede l'uomo con i capelli neri, dal lato opposto del letto.
"Lasciami andare". Lo sta implorando. E' arrivato anche a questo.
Come se fosse possibile realmente separarsi, come se il giusto potesse andare per la propria strada, lasciando l'iniquo a marcire, appagato da quel suo quotidiano, insopportabile, depravato inganno.

Ma non è possibile, lo sa, e la soluzione è soltanto una.
"Se non vuoi lasciarmi, uccidimi. Fallo".
Rassegnazione.
Sottomissione.
O desiderio di spingersi al limite?


"Certo. Lo farò".
No, pensa, e per un istante percepisce di poterne essere certo.
Lo farò prima io.
 
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